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È possibile insegnare matematica e fisica con i videogiochi? Questa è la domanda a cui ho provato a rispondere con il mio progetto didattico RENOVATIO QUEST.
RENOVATIO QUEST è una raccolta di serious (video)game appositamente sviluppati per affiancare la didattica tradizionale in modo da alleggerire e rendere più divertente lo studio e l’apprendimento della matematica e della fisica.
La serie di giochi racconta le avventure di Nescio Nomen nel lontano 2500, in un mondo sconvolto dal cambiamento climatico. Durante le sue avventure Nescio dovrà tentare di portare a casa la pelle risolvendo quesiti e problemi calati in un contesto videoludico narrativo.
Al momento la serie è composta da tre episodi: il primo scollegato dagli altri (per quanto riguarda la narrazione) e composto da singoli livelli su argomenti ben definiti, gli altri due legati tra loro e con una struttura simile a quella dei giochi di ruolo e di avventura.
Tutti i giochi sono liberamente accessibili e giocabili online via browser all’indirizzo renovatioquest.it, senza la necessità di alcuna registrazione. L’idea di introdurre l’elemento del gioco nella didattica è nata quasi per caso durante alcune verifiche e compiti per casa, introducendo elementi narrativi e divertenti nei testi degli esercizi e dei problemi. In seguito, motivato dalla buona risposta da parte degli alunni e delle alunne a questa innovazione, ho deciso di sfruttare le mie competenze di programmazione e la mia passione per il gioco in tutte le sue forme per realizzare questi videogiochi che ormai contano diverse centinaia di ore di sviluppo.
Tutto il progetto era stato pensato e varato in epoca pre-covid, quindi per un utilizzo in aula da parte degli studenti e delle studentesse: con l’arrivo della pandemia tutto è sembrato ancora più naturale e adeguato, in particolare per variare un po’ la didattica a distanza.
Tipicamente utilizzo questi videogiochi come ripasso prima o dopo di una verifica scritta, assegnando poi un voto in relazione al punteggio totalizzato. La componente ludica rappresenta una forte spinta motivazionale che spinge gli alunni a “imparare senza rendersene conto” e permette loro di vedere due materie ostiche sotto una vesta diversa rispetto a quella a cui sono sempre stati abituati (senza dimenticare, tuttavia, che anche per riuscire nel videogioco è necessario seguire con attenzione le lezioni e passare del tempo di qualità sui libri).
In generale la risposta degli studenti è stata decisamente positiva: tanti alunni e alunne (ma non tutti, ovviamente) restituiscono i compiti con deciso anticipo rispetto alla data di consegna, addirittura mostrando diverse partite giocate allo stesso livello con l’obiettivo di aumentare il punteggio totalizzato (un punteggio più elevato corrisponde a un numero maggiore di problemi svolti e risolti!).
Visto il successo con le mie classi (e con le classi di diversi colleghi) la mia speranza è che questo metodo didattico si diffonda il più possibile e che, magari, compaia anche qualche fonte di finanziamento.
Insegnante di matematica e fisica presso Liceo Russell di Milano
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